Hai letto I sette peccati mortali + 1 della logistica di magazzino e hai riconosciuto moltissime situazioni critiche della tua azienda. Sai che il tuo magazzino ha bisogno di un cambiamento eppure c’è ancora qualcosa che ti trattiene. Ti piacerebbe avere un magazzino ordinato e pulito, magazzinieri organizzati e clienti soddisfatti, ma non sai da dove cominciare?

Voglio rassicurarti: la resistenza al cambiamento non riguarda solo te. Arriva un momento, per tutti gli imprenditori, di prendere una decisione difficile: investire nonostante lo sforzo che implicherebbe o non cambiare e sfidare una rovina già scritta?

La necessità del cambiamento

Il mercato di oggi evolve in continuazione: nuove metodologie di lavoro e nuovi strumenti che, se appresi in tempo, possono rivelarsi degli ottimi alleati per abbattere costi e tempi di produzione. «Il cambiamento è l’unica cosa immutabile», scrive Schopenhauer, eppure il nuovo è sempre avvolto da un alone di mistero che ci spaventa. A questo non sapere rispondiamo istintivamente con una resistenza: la convinzione che il beneficio che potremmo avere non vale il rischio economico, lo sforzo intellettuale/manuale e il tempo necessario al cambiamento. Questa resistenza può trasformarsi in rifiuto, rinvio e indecisione o ancora peggio in un sabotaggio e un’ostinata regressione. Se non riconosciamo i segnali, sarà proprio quest’attitudine a portare l’azienda a non essere competitiva.

6+1 perché si resiste al cambiamento e 6+1 antidoti

  1. Paura dell’ignoto: «Non ho mai avuto grandi problemi di gestione, perché cambiare e rischiare di rompere un equilibrio collaudato?» È davvero così? Hai già fatto un’analisi dettagliata che certifica l’efficienza del tuo sistema? Il risultato potrebbe sorprenderti: spesso la percezione che abbiamo della nostra azienda non è quella che ci restituiscono i dati.
  2. Collegamento al vecchio. Il nuovo è rischioso e difficile: bisogna rimettersi in gioco e cambiare gli schemi su cui abbiamo fatto affidamento per anni. È importante però riconoscere oggettivamente le mancanze del nostro sistema e i benefici che un cambiamento apporterebbero.
  3. Mancanza di competenze: «E se non sono capace?». Ogni cambiamento è preceduto da dubbi e insicurezze sulle proprie forze e abilità. Cambiare i metodi dell’azienda significa cambiare la mentalità di chi ci lavora. Corsi di formazione, eventi d’aggiornamento, blog, ebook e newsletter: oggi è molto semplice creare competenze per competere.
  4. Modifica routine. Cambiare uno strumento vuol dire modificare tempistiche e metodi, flussi di lavoro, gestione del personale, raccolta e lettura dei dati. All’inizio potrà essere difficile, ma presto ti accorgerai quanto l’intero processo ne uscirà ottimizzato.
  5. Gruppo effetto: quando percepiamo che il cambiamento ci viene imposto senza poterne fare parte, la prima reazione è rifiutarlo. Prima che di spazi, merci e procedure, il tuo magazzino è fatto di persone. Per migliorare hai bisogno di tutta la squadra: coinvolgila e incoraggiala al cambiamento.
  6. Vantaggi e benefici: quando ci prefiggiamo un obiettivo chiaro e definito, il cambiamento ci appare molto più semplice e concreto. Dividi in piccole fasi l’intero processo e ad ogni micro-obiettivo raggiunto premia i tuoi collaboratori. Saranno di volta in volta più motivati ad affrontare le nuove difficoltà: «un piccolo cambiamento oggi ti porta verso un futuro radicalmente diverso».
  7. Non parlate? Spesso le difficoltà lavorative nascono da una cattiva comunicazione: se non si spiega al team il perché del cambiamento e il risultato finale sperato, questo non potrà mai capirne il beneficio. Fraintendimenti e incomprensioni possono essere facilmente annullate con una condivisione continua di idee e piccole conquiste.

Superare la resistenza e creare un sostegno al cambiamento è il primo passo per trasformare il tuo magazzino in una fonte di guadagno per la tua azienda.