Il magazzino ideale?

Esiste. Ed è raggiungibile.

Non è difficile da ottenere, non è un miraggio. Si tratta solo di seguire attentamente un percorso fatto di dieci passi.

Vuoi sapere quali sono?

Allora segui la storia del signor Simone Mancini.

Il suo magazzino funziona benissimo, è impeccabile. Ma non è sempre stato così, una volta era un disastro: lui non sapeva neanche come fosse fatto il suo magazzino, era un posto che riteneva come un male necessario e di cui ignorava le enormi potenzialità.

Era tutto gestito con superficialità, mancava un sistema di automazione e quando aveva cercato di installarne uno i suoi dipendenti si erano rifiutati di adottare questo nuovo metodo perché avrebbe stravolto troppo il loro modo di lavorare.

Dal canto suo il signor Mancini non poteva che sottostare al loro volere perché erano gli unici a conoscere il magazzino, eppure continuavano a lavorare in un magazzino disordinato, confondendo i pacchi e le spedizioni.

Tutto questo è cambiato quando Simone sente parlare dei 10 step per raggiungere il magazzino efficiente.

Armandosi di pazienza, quindi, inizia a seguirli uno per uno.

La prima cosa che ha dovuto fare il signor Mancini è stata cambiare atteggiamento nei confronti del magazzino: ha capito di doverlo guardare come risorsa, non come un problema.

È anche riuscito a cambiare il rapporto con i suoi dipendenti e a renderli più propensi a lavorare insieme, coinvolgendo la squadra nella definizione dei nuovi progetti e riuscendo a motivarla di più.

Ogni decisione ora è preceduta da un’attenta osservazione e misurazione delle capacità del magazzino, grazie anche all’aiuto dei suoi collaboratori.

Ha dovuto poi conoscere a fondo il suo magazzino, organizzando gli spazi di lavoro in base al suo funzionamento, disegnandone il layout.

In seguito, ne è stato mappato lo spazio: ogni area e ogni scaffale è stato identificato da un indirizzo univoco.

Una volta ottenuti questi indirizzi univoci, il sistema è stato implementato con etichette a codici a barre, evitando così lo smarrimento della merce, gli errori di prelievo e la necessità di dover controllare ogni gli articoli dentro ai pacchi.

Poi è stato definito il flusso operativo, grazie a una serie di regole che organizzano la logistica dell’arrivo della merce, dell’immagazzinamento, del picking, della preparazione dell’ordine e dell’uscita.

Tutti questi miglioramenti sono poi stati integrati grazie a una nuova scelta tecnologica: l’automazione si è così rivelata il collante del magazzino ideale.

Gli ultimi aggiustamenti hanno previsto la costruzione di un cruscotto che desse informazioni circa il rischio di andare out of stock, la possibilità di approfittare di un calo di prezzi per acquistare materia prima, di spingere sulle vendite per esaurire le scorte, di sapere se i collaboratori avessero del lavoro da fare o meno.

Infine, l’ultimo consiglio che è stato dato al signor Mancini è stato quello di dare il giusto tempo alle cose, perché i grandi cambiamenti richiedono tempo, ma, se questo viene ben investito, ritorna in forma di guadagno.

E, infatti, nel giro di un anno e mezzo, Simone e i suoi collaboratori sono finalmente riusciti a raggiungere il magazzino dei loro sogni. La vita ora è più facile per tutti e i guadagni sono alti come mai prima d’ora. Il titolare è convinto, la squadra è coinvolta e motivata. Simone Mancini è un nome di finzione, ma questa è una storia vera.

Vuoi sapere qual è l’azienda protagonista di questa storia? È la tua! O meglio, la tua azienda così come potrebbe essere tra 5 anni, 1 anno, 5 mesi… Ognuno ha il suo tempo, ma il risultato è sempre lo stesso: il magazzino efficace.